
Alla Civil Week con il progetto vincitore del concorso “I viaggi della memoria”
In occasione della Milano Civil Week è stato presentato il progetto delle classi terze a.s. 2023/24 vincitore del Concorso “I viaggi della Memoria” alla presenza della senatrice Liliana Segre.
“Dal binario 21 al ghetto di Venezia per non dimenticare, per continuare a costruire”
Questo il titolo del progetto dei ragazzi di terza media premiato al Concorso.
Un viaggio della memoria che li ha portati a scoprire alcuni luoghi e personaggi significativi della storia del Novecento che riguardano sia il dramma della Shoah, sia l’esperienza di riscossa della resistenza.
Ecco il racconto del progetto presentato da Chiara alla Senatrice Liliana Segre:
Lo studio della storia è stato accompagnato dalla lettura di alcuni romanzi e che ci hanno consentito di sentire le voci e di guardare con gli occhi dei protagonisti delle vicende narrate. Il romanzo “Se questo è un uomo” di Primo Levi ha mostrato la tragedia avvenuta nei campi di sterminio. La storia dei fratelli Gioffo raccontata nel libro “Un sacchetto di biglie” ci ha messo di fronte al dolore per le sofferenze di due bambini innocenti, e ci ha fatto stupire dell’aiuto che hanno ricevuto da chi, nei tragici giorni della guerra, ha scelto di rimanere umano e di non essere indifferente.Ascoltando poi presentazioni di alcuni compagni sulla storia dei ragazzi della Rosa bianca o su quella di Gino Bartali, narrata nel libro “La corsa giusta”, è stato bello accorgersi di come l’uomo sia capace di opporsi al male e di fare il bene.
Uno degli aspetti più interessanti di questo percorso è stato accorgersi dei luoghi e delle occasioni che la nostra città ha da offrirci.Abbiamo assistito allo spettacolo teatrale “Perlasca. Il coraggio di dire di no” di Alessandro Albertini al teatro Oscar, e abbiamo visitato il Memoriale della Shoah al BInario 21 della Stazione Centrale.A marzo abbiamo partecipato alla cerimonia di posa della pietra d’inciampo che ricorda il Partigiano Elio Agresti, assassinato a Mauthausen il 4 Aprile del 1945.Siamo inciampati nella sua pietra e nella sua memoria, così come siamo inciampati di nuovo più volte in questa forma di memoria diffusa anche nel corso dell’uscita didattica al Ghetto di Venezia, dove il nostro viaggio si è concluso.Questo percorso ci ha fatto conoscere storie di cui eravamo ignari, ci ha fatto scoprire i luoghi dove abbiamo provato dolore e un profondo senso di ingiustizia, come di fronte alle scritte che più ci hanno colpito del Memoriale: “indifferenza” e a quel terribile cartello “vietato trasporto esseri umani”.La memoria è fatta di luoghi e volti che ci hanno fatto conoscere quel che è successo e ci lasciano il desiderio di trovare un barlume di umanità anche dove il male sembra abbia avuto la meglio. Abbiamo scoperto che la memoria è importante proprio per continuare a costruire, perché vogliamo lasciarci ispirare da persone come Perlasca o Bartali, giusti tra le nazioni, che in mezzo a tanto male sono riusciti a portare la luce e hanno fatto con umiltà, senza mai vantarsi.
Tanti nostri compagni hanno voluto parlare proprio di questi personaggi e di queste vicende all’esame di fine anno ci siamo accorti che questa memoria va tramandata, va raccontata perché la consapevolezza della preziosità dell’uomo non vada perduta. Per dirle con le parole di Primo Levi. “Meditate che questo è stato, vi comando queste parole, scolpitele nel vostro cuore stando in casa, andando per via, coricandovi, alzandoli, ripetetele ai vostri figli”.